Una rivoluzione silenziosa sta trasformando la produzione mozzarella di bufala. Il Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana ha avviato un progetto innovativo che porterà l’intero comparto nell’era digitale, combinando la tradizione secolare con le più moderne tecnologie di monitoraggio e tracciabilità.
Il nuovo progetto, che rappresenta un’evoluzione del percorso di tracciabilità iniziato nel 2014, prevede l’installazione di sensori informatizzati lungo tutta la filiera produttiva. Come spiega Pier Maria Saccani, Direttore del Consorzio, in un’intervista per Repubblica, la prima fase di sperimentazione nelle stalle ha dato risultati promettenti, aprendo la strada a un’implementazione su scala più ampia.
Ecco di che cosa si tratta.
Produzione mozzarella di bufala: sensori intelligenti per monitorarne il volume
Il nuovo progetto del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana unisce informatizzazione e tradizione, introducendo nuovi sistemi di monitoraggio lungo la filiera produttiva.
Come spiega Pier Maria Saccani, si tratta di una sperimentazione che, seppur richiede del tempo per la sua effettiva applicabilità lungo la filiera, potrebbe portare a dei grandi cambiamenti:
“Abbiamo fatto una prima sperimentazione su alcune stalle nei mesi passati, e adesso siamo pronti ad ampliare il progetto su ampia scala. È un progetto che può portare a grandi cambiamenti, non solo nell’allevamento, ma nel tracciamento di tutta la filiera”.
I sensori, infatti, sono in grado di monitorare i volumi di produzione, attuando un controllo capillare su più fronti. Consentiranno, infatti di:
- Controllare i volumi di produzione in tempo reale
- Valutare la qualità del latte
- Misurare parametri cruciali come carica batterica e cellule somatiche
- Garantire il rispetto del disciplinare
- Rafforzare la lotta all’antifrode
Secondo il consorzio, questo sistema innovativo potrebbe portare a benefici tangibili su tutti gli attori della filiera, compresi gli animali.
Un approccio contro lo spreco e verso il benessere degli animali
Secondo il consorzio, un approccio in favore di un controllo così capillare potrà aiutare anche gli allevatori ad avere una maggiore consapevolezza e una migliore percezione dello stato di salute del singolo animale.
Questo potrebbe portare a uno spreco minore di risorse e a una maggiore trasparenza verso i consumatori.
Una completezza di informazioni che può rafforzare un acquisto consapevole, permettendo agli acquirenti anche di difendersi contro le truffe alimentari.
Quando potrebbe entrare in vigore?
“Quello della tracciabilità e informatizzazione della filiera è un progetto su ampia scala che richiederà molto tempo, ma che sicuramente impegnerà in maniera importante le nostre risorse nell’anno che sta per arrivare”, continua Saccani.
Risorse che riguarderanno non solo tecnologie e metodologie, ma anche il settore della comunicazione.
Il metodo di allevamento di Punto Vitale
In questo contesto di evoluzione del settore, anche noi di Punto Vitale abbiamo già integrato soluzioni tecnologiche innovative nel nostro processo produttivo. Il nostro sistema di mungitura automatizzato, per esempio, garantisce il benessere delle bufale riducendo lo stress durante questa fase cruciale. Una tecnologia che si integra con la tradizione e il rispetto per la natura fatto da metodi di allevamento naturali e sostenibili (è possibile approfondire le informazioni sul nostro metodo di allevamento qui).
In sintesi, il progetto di digitalizzazione del Consorzio rappresenta un investimento significativo che richiederà tempo per una completa implementazione. Tuttavia, come sottolineato dal Direttore Saccani, si tratta di un’evoluzione fondamentale per garantire trasparenza e qualità.