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Mozzarelle di bufale: lotta alle truffe con l’IA

Si chiama Nina ed è un progetto basato sull’Intelligenza artificiale che presto potrebbe aiutare il Consorzio a smascherare le truffe e tutelare le mozzarelle di bufale e gli altri prodotti Dop.
Uno strumento innovativo che potrebbe offrire un importantissimo aiuto nell’intercettare e contrastare la vendita di finte mozzarelle certificate, contrastando il fenomeno noto come Italian Sounding.


Il sistema si basa su una piattaforma che sfrutta l’intelligenza artificiale, consentendo di riconoscere gli incarti originali da quelli contraffatti.
Vediamo nello specifico come funziona.

Come funzionerà l’applicazione che protegge le mozzarelle di bufale

Si tratta di uno strumento di supporto alla Vigilanza che fornisce un pre-screening, consentendo l’ottimizzazione dei controlli, anche in contesti di segnalazione dal mondo reale.
L’AI cerca e verifica sul web, con tecniche di scraping, tutti i riferimenti che incontra sulle confezioni della Mozzarella di Bufala Campana Dop. Analizza in base a delle regole di apprendimento la presenza di imitazioni, contraffazioni, evocazioni e abusi. In questo modo, apprende come distinguere le confezioni autentiche da eventuali imitazioni, in un processo di miglioramento continuo che rende questo strumento sempre più preciso.


Un sistema in grado di superare i limiti delle tradizionali tecniche di controllo, che spesso non riescono a tenere il passo con le sofisticate strategie dei contraffattori.
Ma non solo. L’Intelligenza artificiale potrebbe aprire inoltre nuove possibilità nel campo della tracciabilità alimentare e della certificazione d’origine.


Secondo il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani, “questa innovazione rappresenta un salto di qualità nell’attività di vigilanza sulla mozzarella di bufala campana Dop e testimonia che, se ben utilizzata, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale può essere di grande aiuto alla tutela del Made in Italy”.

Latte di bufala: un patrimonio da tutelare

“C’è tanta attività scientifica intorno al latte di bufala e alle sue caratteristiche nutraceutiche e dunque la difesa della qualità assume un valore aggiunto ancora più importante. L’intelligenza artificiale può fare molto per contrastare le frodi. Non si tratta solo di tutelare la mozzarella di bufala campana, ma la nostra cultura alimentare”, ha dichiarato il Matteo Lorito, rettore dell’università Federico II di Napoli e presidente del Comitato scientifico del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop.


La designazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) per la Mozzarella di Bufala Campana è uno strumento cruciale per garantire che solo il latte prodotto in determinate aree geografiche possa essere utilizzato nella produzione di questa mozzarella, assicurando così autenticità e tracciabilità. Vigilare sui prodotti DOP significa proteggere e sostenere quelle piccole produzioni locali che spesso conservano metodi tradizionali di allevamento e produzione che contribuiscono a mantenere elevati standard di qualità del latte.


Tutelare le mozzarelle di bufala significa tutelare il latte di bufala e tutto ciò che c’è dietro: un tipo di coltivazione che tutela la biodiversità, che ha un minor impatto sull’ambiente e garantisce la genuinità vera del prodotto. Valori a cui noi di Punto Vitale crediamo da sempre e che trasferiamo in ogni prodotto realizzato all’interno del nostro caseificio.